Questa piccola rubrica, "Pillole (di vite) reumatiche", racconterà di persone del tutto normali all'esterno, ma che combattono, convivono e aiutano ad affrontare le malattie reumatiche ogni giorno. Scopriremo brevi tratti delle vite di queste persone, attraverso le loro esperienze e i loro racconti, ed impareremo, grazie ai loro consigli, a conoscere e ad affrontare queste malattie.
BENVENUTA,
TI ANDREBBE DI RACCONTARCI UN PO' LA TUA STORIA?
Mi
chiamo Carla e ho 32 anni. Quando ne avevo 23 la mia vita è
cambiata all'improvviso.
Praticavo atletica leggera da circa un anno, durante questo periodo avevo già accusato qualche dolore, che veniva sempre rapportato ai miei
intensi allenamenti. Purtroppo, nel mese di febbraio del 2011, ho avuto un brusco
peggioramento: il mal di schiena è diventato forte e invalidante, i dolori si
sono estesi a tutto il corpo e di colpo non sono riuscita più a muovermi.
Per
diverso tempo ho vissuto l'inferno: dolore sempre e comunque, notti
insonni, incapacità di fare qualsiasi cosa senza l'aiuto di qualcuno. Ho dovuto
abbandonare anche gli studi. Durante questo periodo così duro sia fisicamente
che psicologicamente, mi sono sentita dire di tutto e dare “terapie”di ogni
genere che non mi davano nessun sollievo... fino a essere presa per pazza da qualche medico.
La diagnosi, è arrivata quando sono giunta in pronto soccorso all'Umberto I di Roma: Spondilite Anchilosante.
In quell'ospedale ho trovato medici veramente bravi che hanno inquadrato subito il mio
problema.
Da quel momento, sono passati quasi 10 anni e ora sto bene. La malattia a volte
si sente, è li, ma con lo spirito giusto e la voglia di non arrendersi (oltre ai
farmaci ovviamente) ho ripreso in mano la mia vita. Oggi sono tornata non solo a
correre ma anche a gareggiare e se tutto va bene, l'anno prossimo finirò gli
studi.
LA MALATTIA, COME TI HA CAMBIATO LA VITA?
La malattia mi ha fatto capire che nella vita
nulla è banale e neanche scontato. Ho imparato ad apprezzare ogni cosa che ho e
ogni cosa che faccio. Il rancore e la rabbia, sono sentimenti che quasi non mi
appartengono più, cerco di cogliere la bellezza nelle cose e il loro lato positivo.
SO CHE MAGARI E' UNA DOMANDA STUPIDA,
MA ORA COME STAI?
Oggi sto bene. Ormai mi conosco e conosco la
malattia, ma senza l'aiuto dei medici e dei farmaci biologici, non sarei
tornata alla mia vita normale.
LO SPORT TI AIUTA AD AFFRONTARE TUTTO QUESTO?
Lo sport è fondamentale per me. Attraverso lo
sport, ho riacquistato molti movimenti che pensavo di non riuscire più a fare.
Il nuoto mi ha aiutato tanto, così come la posturale o la bicicletta. Per
tornare a correre, ci ho messo qualche anno e non è stato facile, ma più lo
faccio e più miglioro. Sono consapevole della malattia, quindi ovviamente
faccio tutto in maniera da non stressare troppo le mie articolazione, ma mi sto
togliendo molte soddisfazioni anche a livello agonistico.
CHE CONSIGLIO VUOI DARE A CHI STA AFFRONTANDO QUESTE MALATTIE?
Il mio consiglio è di non arrendersi e di andare
avanti. Non fermarsi al primo ostacolo ma di cercare medici capaci di
affrontare questa malattia, che spesso non è neanche riconosciuta. Certamente
sono malattie molto soggettive, ma sicuramente bisogna trovare la forza dentro
di sé e non perdere mai la speranza.
UNA FRASE O UN PENSIERO CHE VUOI LASCIARE AI NOSTRI LETTORI?
Stephen Covey nel suo
principio dice:
Il 10% della vita è composta dalle cose che ci capitano,
il 90%
dipende dalla nostra reazione agli eventi .
Accettare la situazione e
lottare.
Grazie mille per avermi
dato modo
di raccontare la mia esperienza.
di raccontare la mia esperienza.
👟 Carla
💗Grazie a te per essere stata così disponibile
e d'ispirazione per tutti
🌱Luinil
🍂 🍃 🍂 🍃 🍂 🍃 🍂 🍃 🍂 🍃 🍂 🍃 🍂 🍃 🍂 🍃 🍂 🍃
Bellissima storia piena di speranza❤
RispondiEliminasi ♥️♥️♥️♥️♥️
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